L'analisi genotipica per i pazienti che assumono Warfarin riduce i tassi di ospedalizzazione
È stato disegnato uno studio per determinare se l’analisi genotipica dei pazienti che stanno per iniziare il trattamento con Warfarin ( Coumadin ) possa ridurre l’incidenza di ospedalizzazioni, incluse quelle legate a sanguinamento o tromboembolismo.
È stato dimostrato che variazioni genotipiche in CYP2C9 e VKORC1 predicono il dosaggio di Warfarin, ma non sono disponibili studi su larga scala che abbiano valutato in maniera prospettica l’efficacia clinica dell’analisi genotipica.
Uno studio nazionale statunitense, prospettico, sul confronto di efficacia ha confrontato l’incidenza a 6 mesi dell’ospedalizzazione nei pazienti sottoposti ad analisi genotipica per Warfarin ( n=896 ) versus un gruppo di controllo storico ( n=2688 ).
Rispetto al gruppo di controllo storico, la coorte sottoposta ad analisi genotipica ha mostrato il 31% in meno di ospedalizzazioni generali ( hazard ratio aggiustato, HR=0.69, p inferiore a 0.001 ) e il 28% in meno di ospedalizzazioni per sanguinamento o tromboembolismo ( HR=0.72, p=0.029 ) durante i 6 mesi di follow-up.
I dati emersi da un’analisi per-protocollo sono risultati ancora più forti: rischio di ospedalizzazione per tutte le cause ridotto del 33% ( HR=0.67, p inferiore a 0.001 ) e rischio di ospedalizzazione per sanguinamento o tromboembolismo ridotto del 43% ( HR=0.57, p=0.003 ) nei pazienti genotipati.
Nello stesso periodo, non sono state osservate differenze negli esiti tra i due gruppi esterni di controllo.
In conclusione, l’analisi genotipica per Warfarin ha ridotto il rischio di ospedalizzazione nei pazienti ambulatoriali che dovevano iniziare la terapia con Warfarin. ( Xagena_2010 )
Epstein RS et al, J Am Coll Cardiol 2010; 55: 2804-2812
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