Profilo ad alto rischio di anticorpi antifosfolipidi in portatori asintomatici ed incidenza di un primo evento tromboembolico
Anticorpi antifosfolipidi ( aPL ) persistenti sono occasionalmente riscontrati anche in soggetti senza precedente storia di eventi tromboembolici, sollevando il dubbio sull’opportunità di avviare o meno una tromboprofilassi primaria.
Un evento tromboembolico primario è considerato raro nei portatori di anticorpi antifosfolipidi, ma gli studi precedenti non hanno considerato il profilo aPL, né la positività al test è stata confermata in un laboratorio di riferimento.
In uno studio, 104 soggetti con profilo di rischio elevato per anticorpi antifosfolipidi ( lupus anticoagulante positivo, anticardiolipina e anticorpi anti-beta2-glicoproteina I, tripla positività ), confermato in un laboratorio di riferimento, sono stati seguiti per una media di 4.5 anni.
Nel corso del periodo osservazionale ci sono stati 25 eventi tromboembolici primari ( 5.3% per anno ): l'incidenza cumulativa dopo 10 anni era del 37.1%.
All'analisi multivariata, il sesso maschile ( hazard ratio, HR=4.4, P=0.007 ) e i fattori di rischio per il tromboembolismo venoso ( HR=3.3, P=0.01 ) erano predittori indipendenti per eventi tromboembolici.
L'Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) non ha influenzato significativamente l'incidenza di eventi tromboembolici.
In conclusione, il verificarsi di un primo evento tromboembolico in portatori ad alto rischio di profilo aPL è considerevole; è più frequente nei soggetti maschi e in presenza di fattori di rischio aggiuntivi per eventi tromboembolici venosi.
Questi dati possono aiutare nella decisione relativa all’inizio di una tromboprofilassi primaria in questi soggetti. ( Xagena_2011 )
Pengo V et al, Blood 2011; 118: 4714-4718
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Emo2011