Dalteparina nella profilassi della trombosi venosa profonda nei pazienti molto malati e con grave insufficienza renale


L’uso di Eparina a basso peso molecolare è da evitare nei pazienti con insufficienza renale a causa dei dubbi relativi a un eccessivo effetto anticoagulante e a un aumentato rischio di sanguinamento.

Ricercatori della McMaster University hanno coordinato uno studio con l’obiettivo di verificare se la profilassi della trombosi venosa profonda con Dalteparina ( Fragmin ) conferisse un eccessivo effetto anticoagulante nei pazienti molto malati e con grave insufficienza renale.

È stato condotto uno studio clinico multicentrico, a braccio singolo sulla profilassi della trombosi venosa profonda con Dalteparina sale sodico, 5000 UI/die in un’unica somministrazione, nei pazienti gravemente malati con una clearance della creatinina inferiore a 30 mL/min.

Il bioaccumulo ( o accumulo biologico ) è stato definito da un livello di valle anti-Xa superiore a 0.40 UI/mL, misurato due volte a settimana.

Sono stati arruolati nello studio 156 pazienti con una clearance media della creatinina di 18.9 mL/min; 18 sono stati esclusi perchè sono deceduti o dimessi prima della valutazione ( n=3 ) o avevano trombosi venosa profonda in modo prevalente ( n=15 ).

Dei 138 pazienti inclusi nello studio, la durata mediana ( range interquartile ) di esposizione alla Dalteparina è stata di 7 giorni.

Nessuno dei 120 pazienti che hanno avuto un livello di valle anti-Xa di almeno 1 ( 427 misurazioni totali ) ha mostrato bioaccumulo.

Dopo misurazioni seriali, i livelli di picco anti-Xa sono risultati compresi tra 0.29 e 0.34 UI/mL e quelli di valle inferiori a 0,06 UI/mL.

La trombosi venosa profonda si è presentata in 7 pazienti su 138 ( 5.1 % ), il sanguinamento maggiore in 10 pazienti ( 7% ), tutti con livello di valle anti-Xa uguale o inferiore a 0,18 UI/mL.

In conclusione, nei pazienti molto malati con grave insufficienza renale, la profilassi della trombosi venosa profonda a base di Dalteparina, 5000 UI una volta al giorno in un’unica somministrazione, non è associata a un eccessivo effetto anticoagulante dovuto a bioaccumulo del farmaco e sembra non contribuire al sanguinamento. ( Xagena_2008 )

Douketis J et al, Arch Intern Med 2008;168:1805-1812



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