Apixaban nella prevenzione del tromboembolismo venoso nei pazienti con cancro


I pazienti con tumore in fase attiva presentano un aumentato rischio di tromboembolismo venoso che si traduce in un aumento del rischio di morbilità e di mortalità.

Il punteggio Khorana ( intervallo: 0-6, con punteggi più alti ad indicare un rischio maggiore di tromboembolismo venoso ) è stato proposto come strumento per identificare i pazienti con tumore a elevato rischio tromboembolico e può aiutare a selezionare i soggetti che potrebbero trarre beneficio dalla tromboprofilassi.

Lo studio clinico randomizzato AVERT ( Apixaban to Prevent Venous Thromboembolism in Patients with Cancer ) ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Apixaban ( Eliquis ) alla dose di 2.5 mg due volte al giorno rispetto al placebo nei pazienti neoplastici a rischio medio-alto di complicanze tromboemboliche ( punteggio Khorana maggiore o uguale a 2 ).

Un totale di 574 pazienti ambulatoriali con tumore a rischio medio-alto di tromboembolismo venoso, in attesa di ricevere chemioterapia, sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Apixaban 2.5 mg due volte die oppure placebo.

L’endpoint primario di efficacia era rappresentato dall’incidenza di tromboembolismo venoso oggettivamente documentato in un periodo di follow-up di 180 giorni.
L’endpoint primario di sicurezza era l’incidenza di sanguinamento maggiore.

Tra i 574 pazienti randomizzati, 563 sono stati inclusi nell’analisi intention-to-treat modificata ( mITT ).

Un episodio di tromboembolismo venoso si è verificato in 12 pazienti su 288 ( 4.2% ) nel gruppo Apixaban e in 28 pazienti su 275 ( 10.2% ) nel gruppo placebo ( hazard ratio, HR=0.41; IC 95%: 0.26-0.65; P inferiore a 0.001 ).

Nell’analisi intention-to-treat modificata, un episodio di sanguinamento maggiore si è verificato in 10 pazienti ( 3.5% ) nel gruppo Apixaban e in 5 pazienti ( 1.8% ) nel gruppo placebo ( HR=2.00; IC 95%:1.01-3.95; P=0.046 ).

Dall’analisi sulla sicurezza al periodo di effettivo trattamento è emerso un sanguinamento maggiore in 6 pazienti ( 2.1% ) nel gruppo Apixaban e in 3 pazienti ( 1.1% ) nel gruppo placebo ( HR=1.89; IC 95%: 0.39-9.24 ).

In conclusione, nei pazienti ambulatoriali con tumore in fase attiva, a rischio medio-alto di complicanze tromboemboliche, la terapia con Apixaban ha prodotto una riduzione significativa del 59% nell’incidenza di tromboembolismo venoso rispetto al placebo con un aumento del rischio di sanguinamenti maggiori. ( Xagena_2018 )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2018

Xagena_Medicina_2018