Eparina non-frazionata sottocutanea nel trattamento del tromboembolismo venoso con malattia renale allo stadio terminale


Sono stati segnalati tre casi di tromboembolismo venoso in pazienti con malattia renale allo stadio terminale trattati con Eparina non-frazionata ( UFH ) per via sottocutanea e successivamente con Warfarin ( Coumadin ).

I tre pazienti con malattia renale terminale sono stati trattati con successo per la tromboembolia venosa con Eparina non frazionata per via sottocutanea non-monitorata, a dose fissa, ogni 12 ore, e una dose aggiustata di Warfarin.

Al primo paziente è stata somministrata Eparina non-frazionata in infusione continua per la trombosi venosa profonda, ma a causa dello scarso accesso vascolare non è stato possibile misurare costantemente i livelli plasmatici di anti-fattore Xa. Pertanto, sono state somministrate 17.500 unità di Eparina non-frazionata per via sottocutanea ( circa 245 U/kg/dose ) ogni 12 ore.
Warfarin 5 mg/die è stato somministrato il giorno seguente. Il paziente ha ricevuto Eparina non-frazionata per via sottocutanea per 4 giorni di degenza e poi è stato dimesso per completare il trattamento in regime ambulatoriale.

Il secondo paziente ha ricevuto 10.000 unità di Eparina non-frazionata per via sottocutanea ( circa 244 U/kg/dose ) ogni 12 ore e Warfarin orale 2.5 mg/die per il trattamento di un trombo non-occlusivo lungo il catetere di emodialisi per la vena femorale destra.
Il paziente ha ricevuto Eparina non-frazionata per via sottocutanea per un giorno di degenza ospedaliera prima della dimissione e ha continuato la terapia con Warfarin in regime ambulatoriale.

Il terzo paziente ha assunto 20.000 unità di Eparina non-frazionata per via sottocutanea ( circa 223 U/kg/dose ) ogni 12 ore e Warfarin orale 7.5 mg/die a causa di un INR subterapeutico di 1.50, 5 giorni dopo aver ricevuto plasma fresco congelato per ridurre l’INR terapeutico per una procedura.
Il paziente ricoverato ha ricevuto 2 dosi per via sottocutanea di Eparina non-frazionata prima che il trattamento fosse interrotto per via dell’INR terapeutico a 2.3.

L’Eparina non-frazionata per via sottocutanea è stata usata per trattare il tromboembolismo venoso sin dal 1980; con l'avvento dell’Eparina a basso peso molecolare ( LMWH ) l’uso di Eparina non-frazionata per via sottocutanea si è ridotto.
Molti studi di confronto tra l'uso di Eparina non-frazionata per via sottocutanea e l’infusione continua di UFH e LMWH hanno concluso che l’Eparina non-frazionata sottocutanea rappresenta un'alternativa sicura ed efficace.

Le linee guida per la terapia antitrombotica per la malattia tromboembolica venosa del 2008 di Chest supportano l'uso di Eparina non-frazionata per via sottocutanea per il trattamento del tromboembolismo venoso con una raccomandazione di grado 1A e formulano una raccomandazione di grado 2C per l'uso di Eparina non-frazionata versus Eparina a basso peso molecolare per i pazienti con tromboembolismo venoso e grave insufficienza renale.

In conclusione, le opzioni di trattamento sicure e convenienti per la tromboembolia venosa nei pazienti con malattia renale all'ultimo stadio sono limitate.
L’Eparina non-frazionata a dose fissa per via sottocutanea, non-monitorata, come ponte per la terapia con Warfarin, è un'opzione efficace nei pazienti con malattia renale all'ultimo stadio. ( Xagena_2010 )

Metzger NL, Chesson MM, Ann Pharmacother 2010; 44: 2023-2027



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